Disturbi dell'Infanzia e dell'Adolescenza
Disturbi D'Ansia
Disturbo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività
Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Disturbi Specifici del Linguaggio
Disturbi dello Spettro Autistico
Disturbi da TIC
Disturbo Ossessivo-Compulsivo Adolescenza
Disturbi da Comportamento Dirompente e della Condotta
Dipendenza da Sostanze
Disturbi dell'Umore
Disturbi D'Ansia:
L’ansia e la paura sono emozioni normali, che tutti provano. Hanno l’importante funzione di segnalare situazioni pericolose o spiacevoli e attivare l’organismo, mediante le modificazioni fisiologiche prodotte dall’adrenalina che entra in circolo nel sangue. Entro certi livelli, dunque, l’ansia e la paura sono necessarie e funzionali.
I disturbi d’ansia si caratterizzano per paura e ansia persistenti o eccessive rispetto allo stadio di sviluppo.
Mentre la paura è definibile come la reazione emotiva ad una minaccia presente, sia essa reale o percepita; l’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura, spesso accompagnata da reazioni fisiologiche come palpitazioni, dolori al petto e nausea.
Tipiche risposte comportamentali all’ansia sono la fuga e l’evitamento delle situazioni temute; mentre, sul piano cognitivo, vengono riportati pensieri negativi, irrealistici e catastrofici, paura di perdere il controllo ed impazzire, agitazione, ridotta capacità di concentrazione, di risoluzione dei problemi, di pianificazione e di astrazione.
Infine, nei bambini, i disturbi d’ansia si manifestano il più delle volte anche sottoforma di irritabilità, aggressività e lamentele somatiche.
Si manifestano:
Disturbo d’ansia da separazione
Questo disturbo si caratterizza per paura o ansia eccessive e inadeguate allo stadio di sviluppo, rispetto alla separazione dalle figure alle quali l’individuo è attaccato.
Sono presenti paura o ansia persistenti, relative agli incidenti che possono capitare alle figure di attaccamento e agli eventi che possono portare alla loro perdita o alla separazione da esse; possono rilevarsi inoltre, riluttanza ad allontanarsi da esse, come pure incubi e sintomi fisici di disagio quando si verifica o si prevede la separazione.
Mutismo selettivo
Il mutismo selettivo è caratterizzato da una costante incapacità di parlare in situazioni sociali in cui ci si aspetta che si parli (ad es. a scuola), anche se l’individuo dimostra di essere in grado di farlo in altre situazioni.
Ciò ha conseguenze significative sul rendimento in contesti educativi o lavorativi o interferisce con la normale comunicazione sociale.
Fobia specifica
Gli individui con fobia specifica sono spaventati o ansiosi riguardo a aggetti e situazioni circoscritti, che tendono ad evitare. L’ansia è tale da risultare persistente e sproporzionata rispetto al reale rischio che la situazione fobica rappresenta. Può trattarsi di ambienti naturali, sangue, iniezioni, ferite, animali, etc.
Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
Il disturbo è caratterizzato da paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto alla possibile valutazione da parte di altri. L’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi d’ansia che saranno valutati negativamente.
Questi timori possono essere presenti solo in alcune situazioni sociali (fobia sociale specifica) o nella maggioranza di esse (fobia sociale generalizzata).
In ogni caso, l’ansia deriva dall’aspettativa che se le proprie prestazioni risulteranno inadeguate o insoddisfacenti ci si sentirà umiliati e imbarazzati.
Le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate con paura o ansia intense, che risultano di fatto sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale.
Disturbo di panico
Il disturbo di panico è un disturbo d’ansia, caratterizzato da frequenti ed inaspettati attacchi di panico. Per cui, l’individuo è costantemente preoccupato di avere altri attacchi di panico e può modificare il suo comportamento in modo disadattivo a causa di essi (per es. evitando l’esercizio fisico o i luoghi sconosciuti).
Agorafobia
Gli individui con agorafobia sono spaventati e ansiosi riguardo a: utilizzare i trasporti pubblici; trovarsi in spazi aperti o, al contrario, ristretti; fare la fila o ritrovarsi in mezzo alla folla; essere fuori casa da soli.
Tale timore è dovuto a pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire o ricevere soccorso, nell’eventualità in cui si manifestino sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti. Per questa ragione, suddette situazioni sono spesso evitate o richiedono la presenza di un accompagnatore.
Disturbo d’ansia generalizzata
Le caratteristiche chiave del Disturbo d’ansia generalizzata sono ansia e preoccupazioni persistenti ed eccessive, riguardo svariati ambiti, che l’individuo non riesce a controllare.
Tale condizione non risulta associata a specifiche circostanze; è invece presente nel soggetto per la maggior parte del tempo.
Questi sperimenta sintomi fisici tra cui irrequietezza o sensazioni di agitazione o tensione, affaticabilità, difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare, sonno disturbato.
Disturbo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività:
La caratterizzazione fondamentale del Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività è un persistente pattern di disattenzione e/o iperattività e impulsività, che interferisce con il normale funzionamento dell’individuo.
La sintomatologia va, infatti, distinta dalla comune distrazione, vivacità o tendenza a rispondere di getto.
La disattenzione si manifesta, a livello comportamentale, come divagazione dal compito, difficoltà a mantenere l’attenzione e a seguire istruzioni (per cui i compiti più impegnativi verranno evitati), disorganizzazione, scarsa accuratezza, facile distraibilità, sbadataggine.
Per iperattività si intende una eccessiva attività motoria o loquacità, in situazioni in cui essa risulti essere non appropriata.
L’impulsività, infine, si riferisce ad azioni affrettate (ad esempio rispondere prima che la domanda sia conclusa o interrompere gli altri)
Questi sintomi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste ambientali.
Il Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività ha esordio nell’infanzia. La gran parte dei sintomi deve infatti manifestarsi prima dei 12 anni di età.
Sul piano emotivo, questi bambini mostrano, spesso, scarsa tolleranza alla frustrazione, eccessi d’ira, labilità emotiva, prepotenza, scarsa autostima, connessi a bassi risultati scolastici e difficoltà di interazione efficace.
Disturbi dello Spettro Autistico:
Le caratteristiche distintive dei Disturbi dello spettro dell’autismo sono la compromissione persistente della comunicazione e dell’interazione sociale; nonchè modalità di comportamento, interessi e attività ripetitivi e ristretti.
Questi sintomi sono evidenti nella prima infanzia e limitano o compromettono il funzionamento dell’individuo nella vita quotidiana.
Quanto sono frequenti
Gli studi epidemiologici segnalano un aumento delle diagnosi del Disturbo dello Spettro Autistico; per cui la frequenza del disturbo si avvicina attualmente all’1% della popolazione.
Risultano maggiormente colpiti i maschi, rispetto alle femmine.
Come si manifestano
Nonostante i diversi livelli di gravità, questa categoria di disturbi si caratterizza per:
– ridotto interesse per la condivisione di interessi, attività o emozioni e, in generale, per l’altro;
– mancanza di iniziativa e/o risposta nell’interazione sociale o approcci anomali;
– anormalità del contatto oculare;
– difficoltà nell’uso e nella comprensione della comunicazione non verbale, fino alla totale assenza di espressività facciale e gestualità;
– parole (o serie di parole) e/o movimenti (ad es. schioccare le dita o dondolarsi) fissi e ripetuti;
– eccessiva aderenza a routine e rituali, con conseguenti manifestazioni di estremo stress in caso di anche piccoli cambiamenti;
– interessi eccessivamente ristretti, da cui è estremamente difficile distogliere l’individuo;
– indifferenza per caldo/freddo/dolore o, al contrario, eccessiva reattività a suoni, colori, odori, oggetti in movimento, ecc;
– nei bambini, mancanza di gioco di immaginazione.
Questi disturbi sono spesso associati a una compromissione intellettiva e linguistica.
Disturbi da Comportamento Dirompente e della Condotta:
I Disturbi da comportamento dirompente e della condotta comprendono condizioni che comportano problemi di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti. Si manifestano attraverso condotte che violano i diritti altrui e/o mettono l’individuo in contrasto significativo con le norme sociali o gli individui che rappresentano l’autorità.
Molti dei sintomi che definiscono i Disturbi da comportamento dirompente e della condotta consistono in comportamenti che possono verificarsi, in certa misura, durante il normale sviluppo degli individui. Perché rappresentino effettivamente i sintomi di un disturbo è necessario che risultino pervasivi e che causino una compromissione del funzionamento globale (ambiente familiare, scolastico, sociale), difficoltà di adattamento, fino alla comparsa di comportamenti a rischio di gravità crescente: dall’abbandono scolastico, all’uso di sostanze, fino a condotte antisociali.
Questi disturbi tendono a manifestarsi per la prima volta durante l’infanzia e l’adolescenza.
In questa categoria troviamo:
Disturbo oppositivo provocatorio
Caratteristica essenziale del disturbo è un pattern frequente e persistente di umore collerico/irritabile (l’individuo è spesso in collera o risentito), di comportamento polemico/provocatorio (litiga spesso con le persone che rappresentano l’autorità perché si rifiuta di rispettarne le richieste o perché le sfida attivamente; frequentemente, irrita deliberatamente gli altri o li accusa del proprio comportamento scorretto) e vendicatività.
Dal momento che questi comportamenti sono comuni tra fratelli, devono essere osservati anche nell’interazione con persone che non siano tali.
Inoltre, l’anomalia del comportamento deve essere associata a stress nell’individuo o in chi lo circonda e avere un impatto negativo nell’area sociale, scolastica, lavorativa o in altre importanti aree di funzionamento.
Disturbo della condotta
Il Disturbo della Condotta è una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole sociali, in riferimento all’età, vengono violati.
La sintomatologia si manifesta con:
– Aggressioni a persone o animali (l’individuo fa spesso il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri, usa violenza fisica e/o verbale verso persone o animali);
– Distruzione della proprietà;
– Frode (mente per ottenere vantaggi o per sfuggire a doveri) o furto;
– Gravi violazioni di regole (marina la scuola o non fa rientro a casa, già prima dei 13 anni, ovvero prima della fase adolescenziale).
"TerzoCentro.it"
"DSM V - DSM IV-TR"