Approccio
Cognitivo Comportamentale
TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE:
La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) è una psicoterapia sviluppata negli anni ’60 da A.T. Beck e oggi adottata nella pratica clinica da buona parte degli psicoterapeuti in Europa e nel mondo. È, la terapia che vanta la maggiore conferma scientifica nel panorama nazionale ed internazionale.
Essa è finalizzata a modificare i pensieri e le credenze distorte, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi, producendo la riduzione e l’eliminazione del sintomo e apportando miglioramenti duraturi nel tempo.
In aggiunta ai riferimenti classici del comportamentismo, la Terapia Cognitivo Comportamentale si basa sul modello cognitivo, che ipotizza che le emozioni e i comportamenti delle persone sono influenzati dalla loro percezione degli eventi.
Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che le persone provano ma, è piuttosto il modo in cui la interpretano.
All’origine dei disturbi vi è, dunque, un modo distorto di pensare, che influenza negativamente l’umore ed il comportamento.
La Terapia Cognitivo Comportamentale aiuta le persone ad identificare i propri pensieri disfunzionali e a valutare quanto siano realistici. Mettendo in luce le interpretazioni errate e proponendone delle alternative più plausibili degli eventi producendo una diminuzione quasi immediata del malessere.
MODELLO COGNITIVO COMPORTAMENTALE CAUSALE:
Il Modello Cognitivo-Comportamentale Causale si arricchisce, rispetto agli altri, assegnando una prospettiva causale alle mete valorizzate dell’individuo. In tal modo, rende ragione del ruolo attivo della persona nella costruzione delle proprie esperienze.
Tale modello assegna importanza alla soggettività, all’avvicinarsi il più possibile all’unicità del repertorio emotivo, cognitivo e comportamentale della persona.
Inoltre, in tale modello le reazioni previste tra gli elementi non sono solo temporali, come invece è possibile vedere negli altri modelli, in cui si ha a che fare con una conoscenza descrittiva che risponde solo al “quando” o al “come”, ma coniugando l’analisi della sequenza comportamentale con l’analisi degli elementi costitutivi dell’individuo che hanno generato quella determinata sequenza risponde anche al “perché”.
OGGETTO DI INDAGINE DELLA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE CAUSALE:
L’oggetto di indagine di tale approccio è l’”atto umano”, ossia l’atto in cui l’uomo esercita il suo dominio e la sua sovranità e di cui quindi egli è causa libera, è l’atto scelto.
L’atto umano esige la collaborazione di due facoltà: l’intelletto e la volontà.
Quindi, secondo tale approccio, per lo studio del comportamento sono essenziali:
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L’aspetto comportamentale: AZIONE;
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L’aspetto cognitivo: INTELLETTO;
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L’aspetto intenzionale – motivazionale: VOLONTA’.
COSA È LA SINTOMATOLOGIA:
“E’ utile e necessario arrivare all'essenza della sintomatologia del paziente, attraverso la conoscenza dell'essenza causale che ha portato la persona a chiedere aiuto: basta che stiamo attenti ai passaggi storici di quando il sistema ha “tremato”, in coincidenza con quali pensieri o con quali eventi in corso; quindi estraiamo il pensiero, la conclusione cui è giunta in quel momento e che ha reso drammatica la situazione ed entriamo nel centro del suo dramma.
La sintomatologia è come un'energia enorme, è potente ed è potente perché le risorse che vengono mobilitate una volta che si è instaurata sono ingenti” (Tamburello A. 2014).
“Per me la patologia è una grande opportunità e ne parlo continuamente, per me la patologia è la più grande delle fisiologie, è il punto in cui parte tutto: se tu la vorrai seppellire, eliminare completamente dalla tua vita, avrai una vita d'inferno perché tanto nulla può essere eliminato di quello che deve esserci... almeno fino a che non abbia raggiunto la sua mission.
La sintomatologia viene con una missione: elevare il gradiente d'ordine, di sviluppo, di espressione della propria potenzialità, dare l'opportunità. Questa è la sua missione e se non viene raccolta viene ripetuta all'infinito…
il sistema è perfetto, non può compiere errori e quindi non può dimenticarsi di questa sua mission” (Tamburello A. 2014) .
FINE DELLA TERAPIA:
Il fine della terapia è quello di favorire l’espressione della completezza e della bellezza che ogni persona possiede, il disagio psichico è un’opportunità di progresso verso ciò che è più completo.
La terapia utilizza la sintomatologia affinché la persona orienti la sua intelligenza, la sua azione e la sua volontà verso la realizzazione della sua unicità e bellezza.
Tamburello A. (2007) La nuova Psicoterapia Cognitiva. Milano:Sugarco edizioni